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Carnevale di Viareggio: reportage sul carro di prima categoria “E’ come credere alle favole” di Jacopo Allegrucci

9 marzo 2018, Author: admin088

Viareggio – Provincia di Lucca (TOSCANA)

Marzo 2018

Migliaia e migliaia di spettatori accorrono da ogni parte del mondo per assistere allo spettacolo che offre il Carnevale di Viareggio sui nostri Viali a mare: I-NI-MI-TA-BI-LE!!!! Il momento che la Versilia aspetta tutto l’anno perchè il Carnevale ci appartiene, fa parte del nostro DNA.
Molti però ignorano la mole di lavoro che sta dietro a quello che ammirano durante i corsi mascherati, ma senza dubbio ne possono comprendere la complessità e la non semplicità. La preparazione continua per mesi e coinvolge centinaia di persone: artisti, artigiani della cartapesta che, con la loro abilità, devono unire sapientemente le più varie competenze che vanno dalla scenografia, alla scultura, alla pittura, alla carpenteria e allacoreografia.

Del Carnevale di Viareggio e della sua tradizione se ne parla ovunque! Era da tempo però che pensavamo di descrivere e parlare di queste opere d’arte, veramente uniche al mondo, in un modo diverso: farle conoscere attraverso le nostre foto “dall’interno” , per far comprendere il complesso lavoro che si svolge proprio dietro le quinte.
Così, in un freddo giorno di novembre, ci siamo decisi e siamo andati alla Cittadella del Carnevale di Viareggio. Abbiamo bussato alla porta dell’hangar di uno degli emergenti maestri della cartapesta: Jacopo Allegrucci.

Conosco Jacopo da anni, abbiamo fatto le scuole medie insieme e ho sempre seguito e apprezzato il suo lavoro e la sua crescita artistica!
Le sue opere hanno conquistato anno dopo anno sempre di più il pubblico dimostrando grande maestria e capacità distinguendosi sempre per la sua bravura, scalando in pochi anni dalle mascherate isolate a quelle di gruppo, per poi debuttare nel 2009 in 2^ categoria. Dal 2013 al 2015 ha collezionato un successo dopo l’altro! Tra collaborazioni con altri Carnevali e realizzazioni di importanti scenografie per grandi spettacoli teatrali e concerti, finalmente, dopo la vittoria nel 2016 e nel 2017, è stato promosso alla prima categoria trionfando con “Un amore così grande” passando di diritto tra le costruzioni di prima categoria.
Una vera e propria scalata che lo ha portato a fare il grande salto alla conquista dei giganti di cartapesta di prima categoria.

 

Ma torniamo a noi…!
Il nostro intento era quello di fotografare passo dopo passo la progressiva “composizione” del carro che poi tutti avrebbero visto sfilare sui viali a mare in tutto il suo splendore il primo giorno del corso mascherato.
Con la gentilezza e la disponibilità che lo contraddistinguono, Jacopo, mentre il suo staff era all’opera, ci ha accolto, abbiamo fatto una chiacchierata e poi ci ha mostrato il modellino in scala spiegandoci l’idea e il significato del suo carro e descrivendoci come sarebbe stato.

Con il suo carro “È come credere alle favole” Jacopo punta il dito contro le fake news, le bufale giornalistiche e tutto quello che gravita intorno al mondo dell’informazione e del giornalismo che spesso riporta notizie fuorvianti. Non solo! Denuncia anche i poteri forti che talvolta, a proprio piacimento, cercano di nascondere ciò che risulta a loro scomodo. Spesso l’opinione  pubblica si lascia condizionare da ciò che viene riportato dai giornali prendendo per buono quello che gli viene raccontato. Da questa idea è nato il suo carro: un grande pifferaio magico (che raggiunge 15 metri di altezza) personificazione del giornalismo, attrae il popolo suonando suadenti musiche, facendogli credere quello che vuole. I topi corrono incantati da questa dolce sinfonia e i veri poteri forti (riconoscibili dai copricapo e quindi un tocco nero per la magistratura, una corona per il potere politico e una mitra rossa per il potere religioso) padroni dell’informazione, con il volto celato da maschere in stile veneziano, si nascondono tra gigantesche torri composte da ritagli di fogli di quotidiani di tutto il mondo.

Mentre Jacopo parlava… io già me lo immaginavo e, se in seconda categoria aveva realizzato delle opere degne di lode, potevo immaginare cosa avrebbe realizzato adesso in prima categoria! Già pensavo nella mia testa che sarebbe stato eccezionale anche se non era ancora realizzato, io lo vedevo!

Ahimè però a novembre, quando siamo arrivati noi, il lavoro era già di gran lunga ben avviato, per cui le primissime fasi di modellazione delle maschere principali, ce le siamo perse! Abbiamo avuto però il piacere di vedere “nascere” e crescere settimana dopo settimana questo capolavoro artistico. Non solo!!! Questa esperienza ci ha permesso di apprezzare il lavoro e lo studio che impegnano vari artigiani nella realizzazione di un carro.
E così siamo partiti, muniti dei nostri caschetti e scarpe antinfortunistiche abbiamo fatto visita all’hangar ogni settimana fino ai giorni precedenti alla prima sfilata.

La prima cosa evidente era la struttura unica ed innovativa nella disposizione che si sviluppava tutta in modo asimmetrico e decentrato: sulla destra il traliccio che avrebbe sostenuto il pifferaio e sulla sinistra l’ampia discesa proiettata in avanti che avrebbe ospitato i 30 topi che avrebbero dato l’impressione di venire addosso. Altro elemento che lo differenziava fortemente da un carro tradizionale, era il trattore trainante non frontale ma posto sul retro del carro.
A completare il tutto, due tunnel laterali da cui sarebbero passati i figuranti con le loro coreografie.

30 topi? Sì 30 topi che giorno dopo giorno sono cresciuti, prima “vestiti” di soli giornali, dopo “rivestiti” di colori sgargianti e caratterizzati da dettagli incredibilmente curati! Dai baffi e dalle sopracciglia posizionate pezzetto dopo pezzetto, colore sopra colore, sfumature e striature, i 30 topi hanno preso vita.

Tra una visita e l’altra abbiamo avuto il piacere di incontrare il padre di Jacopo, Vittoriano che, con l’entusiasmo negli occhi nel descrivere il lavoro del figlio, ci ha mostrato le parti che sarebbero andate a costruire la scenografia con le torri di pezzi di giornali.

E così prendevano forma le maschere e soprattutto il protagonista…lui…il pifferaio: il volto, il cappello, il busto, le braccia, le gambe. La struttura nuda in ferro piano piano “si vestiva” di cartapesta, stoffe e colori.

Vogliamo parlare dei movimenti??? Gabriele Galli, componente essenziale dello staff di Jacopo, cura i movimenti delle varie parti che compongono il carro.
Siamo rimasti profondamente sorpresi quando Jacopo ci ha mostrato il movimento dei topi….ebbene sì …ogni topo posizionato sulla discesa, si sarebbe mosso autonomamente!

E i dettagli??? Un giorno arrivati all’hangar, abbiamo trovato un operaio che studiava come rappresentare e successivamente modellare in scala il flauto. Per non parlare di quando abbiamo visto nascere il movimento delle dita del pifferaio, una simulazione a dir poco fantastica.

Il carro durante il corso sarà animato dai figuranti. Sono proprio questi ultimi che, eseguendo coreografie coinvolgenti, accompagnano a terra il carro, intrattenendo il pubblico che ammira il passaggio dell’opera sui viali a mare.
Ragazzi e ragazze, ma anche famiglie intere, sono diretti nelle prove, che iniziano mesi prima, da ballerini e coreografi professionisti. Passione e voglia di divertirsi sono le componenti essenziali per poter far parte delle mascherate a terra.

E così pezzo dopo pezzo, colore dopo colore, prove su prove, siamo arrivati ai giorni precedenti alla prima sfilata: la prima uscita dall’hangar e le prove di movimento sul piazzale della Cittadella del Carnevale.

Il giorno tanto atteso con emozione, quello del debutto in prima categoria tra i big è arrivato.
Al mattino del primo corso mascherato, tra la frenesia dell’inizio e l’emozione, ecco l’uscita ufficiale dalla Cittadella del Carnevale, direzione Viali a mare e il posizionamento lungo il corso per dare il via al grande spettacolo.

L’ottimo lavoro svolto dalla squadra di Jacopo Allegrucci composta da Gabriele Galli, Michelangelo Francesconi, Vittoriano Allegrucci, Simone Campanaro e Andrea de Angeli, è al completo e pronto per essere mostrato e giudicato non solo dalla giuria di qualità ma soprattutto dalla popolazione viareggina, i giudici più severi e critici.

Nonostante lo straordinario risultato ottenuto in questo debutto in 1 categoria tra i grandi e nonostante fosse tra i favoriti, il verdetto della giuria non ha permesso a Jacopo di arrivare sul podio. La 4^ posizione nella classifica ha suscitato, al momento dell’annuncio della classifica e anche nei giorni immediatamente successivi, numerose polemiche tra gli stessi  viareggini e su tutti i quotidiani.
Nonostante ciò, caro Jacopo, il tuo pifferaio con i suoi topolini al seguito, ha regalato a tutti noi forti emozioni e resteranno nel cuore dei viareggini che ti hanno acclamato a gran voce il vincitore morale 2018!!!